La musicoterapia non “insegna” la musica, ma attraverso la musica “insegna” a entrare in armonia con noi stessi, a favorire un percorso di crescita e di consapevolezza, incoraggiando il confronto con l’altro, la capacità di relazionarsi, la disponibilità alla comunicazione.
Il metodo seguito è quello di Rolando Benenzon e del suo concetto di ISO (Identità Sonora): ciascuno possiede una sua identità sonora che proviene dal proprio vissuto e che ci accompagna per tutta la vita (linguaggi di famiglia, filastrocche dell’infanzia, suoni recepiti già nel ventre materno). La musicoterapia agisce sull’inconscio e permette di arricchire e rivalutare quel particolare vissuto sonoro e di trasformarlo in un cammino di sviluppo e coscienza di sé.
Attraverso l’utilizzo di strumenti musicali (musicoterapia attiva) o l’ascolto di brani (musicoterapia recettiva) il paziente può esprimersi creando un’esperienza di tipo sonoro adeguata alle sue intenzioni e capacità. Viene utilizzato lo strumentario Orff.
Obiettivi:
Ambiti di intervento:
Modalità di intervento:
La musicoterapia può esercitare un’influenza determinante sulla cognizione e sulla strutturazione della dimensione temporale degli individui e, in particolare, di quei soggetti in cui vi sia una difficoltà nella relazione tempo - spazio - realtà.
La musica è tempo non solo per la sua intrinseca struttura temporale, ma anche per il suo protendere ad una meta, da un inizio a una conclusione.
E’ forse per questi aspetti temporali della musica, che ogni persona sviluppa delle capacità uditive che si possono definire : ritenzione (capacità di percepire la durata nel tempo di un suono) e riproduzione (capacità di ricordare determinati suoni), legate ad una dimensione del passato; protenzione (capacità di protendersi verso una successione di suoni) e anticipazione (l’aspettativa congiunta all’esperienza musicale), legate ad una dimensione del futuro.
Capacità uditive e intellettive, che sono anche capacità che rappresentano metaforicamente l’essenza stessa dell’essere umano di esistere come progetto temporale, come proiezione verso il futuro, attraverso il passato ed il presente.
Il metodo seguito è quello di Rolando Benenzon e del suo concetto di ISO (Identità Sonora): ciascuno possiede una sua identità sonora che proviene dal proprio vissuto e che ci accompagna per tutta la vita (linguaggi di famiglia, filastrocche dell’infanzia, suoni recepiti già nel ventre materno). La musicoterapia agisce sull’inconscio e permette di arricchire e rivalutare quel particolare vissuto sonoro e di trasformarlo in un cammino di sviluppo e coscienza di sé.
Attraverso l’utilizzo di strumenti musicali (musicoterapia attiva) o l’ascolto di brani (musicoterapia recettiva) il paziente può esprimersi creando un’esperienza di tipo sonoro adeguata alle sue intenzioni e capacità. Viene utilizzato lo strumentario Orff.
Obiettivi:
- acquisire una maggiore autonomia
- sviluppare le proprie abilità e potenziare i propri schemi psicomotori
- migliorare le capacità relazionali
- sviluppare e differenziare le componenti emozionali
- ridurre gli stati di ansia
Ambiti di intervento:
- disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS: Autismo, Asperger, sindrome di Rett)
- patologie neurologiche (ritardi, sindrome di Down)
- patologie psichiatriche (depressione, schizofrenia)
- Alzheimer
Modalità di intervento:
- sedute individuali di 45 minuti
La musicoterapia può esercitare un’influenza determinante sulla cognizione e sulla strutturazione della dimensione temporale degli individui e, in particolare, di quei soggetti in cui vi sia una difficoltà nella relazione tempo - spazio - realtà.
La musica è tempo non solo per la sua intrinseca struttura temporale, ma anche per il suo protendere ad una meta, da un inizio a una conclusione.
E’ forse per questi aspetti temporali della musica, che ogni persona sviluppa delle capacità uditive che si possono definire : ritenzione (capacità di percepire la durata nel tempo di un suono) e riproduzione (capacità di ricordare determinati suoni), legate ad una dimensione del passato; protenzione (capacità di protendersi verso una successione di suoni) e anticipazione (l’aspettativa congiunta all’esperienza musicale), legate ad una dimensione del futuro.
Capacità uditive e intellettive, che sono anche capacità che rappresentano metaforicamente l’essenza stessa dell’essere umano di esistere come progetto temporale, come proiezione verso il futuro, attraverso il passato ed il presente.